Studenti detective di genetica forense con la realtà virtuale
Lunedì 30 gennaio gli studenti delle classi 5A e 5H hanno potuto testare presso Opificio Golinelli l’attività DNA fingerprinting: alla scoperta della genetica forense attraverso la realtà virtuale nell’ambito di Golinelli Live Virtual Experience. Muniti di visori, hanno assunto il ruolo di detective scienziati: virtualmente trasportati nel laboratorio di scienze, hanno analizzato campioni di DNA di possibili sospettati e li hanno confrontati con il DNA campione prelevato sulla scena del crimine. Ogni “scienziato” ha poi riportato la sua analisi per capire chi, tra gli indagati, potesse avere un profilo genetico compatibile con il DNA di riferimento.
La tecnologia VR ha permesso ai ragazzi di superare i limiti propri di un laboratorio reale, legati alla durata dei test, alla sicurezza e all’igiene dei protocolli, all’ utilizzo di materiali tossici, radioattivi e infettivi e ai costi delle strumentazioni. Grazie al confronto e allo studio sul materiale ricevuto, i partecipanti hanno risolto il mistero creato per loro in digitale.
Le studentesse e gli studenti sono stati piacevolmente coinvolti dall’attività e anche le insegnanti accompagnatrici ne hanno apprezzato la ricaduta didattica. “I miei studenti si sono divertiti molto. Hanno partecipato con entusiasmo all’attività, aiutando anche i compagni in difficoltà” ha dichiarato la professoressa Giovanna Bianchi ai microfoni della Fondazione Golinelli.
La giornata bolognese delle due classi è proseguita nel pomeriggio con la visita a Villa Griffone, presso Sasso Marconi, dove il giovane Guglielmo Marconi mise a punto il sistema di telegrafia senza fili che poi diffuse in tutto il mondo. Inoltre, gli studenti hanno partecipato ad un laboratorio di esperimenti didattici relativi alla storia dell’elettricità, all’elettromagnetismo e alle telecomunicazioni.